L'amianto
L’amianto è considerato
tra le sostanze più pericolose per la salute
dell’uomo.
L’amianto (o asbesto) dal greco àsbestos, inestinguibile o amìantos, incorruttibile è una sostanza di natura minerale a base di silicio, in grado di formare fibre molto flessibili resistenti al calore e chimicamente inerti.
L’amianto era utilizzato nel passato per le sue proprietà isolanti, sia nelle coibentazioni, sia in materiali compositi (Eternit). Le fibre d’amianto se inalate, sono però cancerogene. Questo materiale viene pertanto oggi rimosso e smaltito con particolari precauzioni.
L’amianto si suddivide in due gruppi:
SERPENTINO (fibre curve) Crisotilo (amianto bianco)
ANFIBOLO (fibre dritte) Antofillite, Actinolite, Amosite (amianto bruno), Crocidolite (amianto blu), Tremolite.
L’amianto rappresenta un rischio per la salute se le sue fibre sono rilasciate o se sono presenti nell’aria e se queste sono respirate. Gli organi colpiti dall’esposizione ad amianto sono i polmoni, la pleura, il pericardio ed il peritoneo. A carico del polmone l’amianto può provocare il cancro o malattia cronica detta “asbestosi”, mentre a carico della pleura la patologia correlata è il tumore noto anche come “mesotelioma”.
La manifestazione della malattia non è sempre legata da una lunga esposizione alle fibre, ma è stato provato che è possibile contrarre malattie anche con basse esposizioni. Il rischio d’esposizione, non interessa solamente i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto, ma anche tutte le persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti. La pericolosità delle fibre deriva dalla possibilità di essere inalate e di penetrare facilmente nell’interno del polmone.
Gli anfiboli, caratterizzati da fibre rigide, sono considerati il tipo d’amianto più pericoloso per l’uomo. La passata esposizione all’amianto uccide ancora oggi migliaia di persone l’anno. Si ritiene che questo numero continuerà ad aumentare nel prossimo decennio. Vi è solitamente un lungo ritardo fra la prima esposizione e l’inizio della malattia. Ciò può variare da 15 a 60 anni. Solamente impedendo o minimizzando quest’esposizione, le malattie correlate all’amianto potranno essere finalmente eliminate.
Principali applicazioni dell’amianto:
Tessuto: coperte, indumenti ignifughi, cuscini, corde, guanti, sottopentole, asse da stiro, ecc.
Pressato: guarnizioni, coppelle, cartoni, ecc.
Impastato in matrice friabile: rivestimenti pareti, vagoni ferroviari, ecc.
Impastato in matrice compatta: coperture, vasche, tubazioni, canne fumarie, guarnizioni, pastiglie freni, linoleum, frizioni, ecc.
La Legge 257/92 proibisce, dal 1994, l’impiego e la commercializzazione di materiali contenenti amianto.
L’amianto (o asbesto) dal greco àsbestos, inestinguibile o amìantos, incorruttibile è una sostanza di natura minerale a base di silicio, in grado di formare fibre molto flessibili resistenti al calore e chimicamente inerti.
L’amianto era utilizzato nel passato per le sue proprietà isolanti, sia nelle coibentazioni, sia in materiali compositi (Eternit). Le fibre d’amianto se inalate, sono però cancerogene. Questo materiale viene pertanto oggi rimosso e smaltito con particolari precauzioni.
L’amianto si suddivide in due gruppi:
SERPENTINO (fibre curve) Crisotilo (amianto bianco)
ANFIBOLO (fibre dritte) Antofillite, Actinolite, Amosite (amianto bruno), Crocidolite (amianto blu), Tremolite.
L’amianto rappresenta un rischio per la salute se le sue fibre sono rilasciate o se sono presenti nell’aria e se queste sono respirate. Gli organi colpiti dall’esposizione ad amianto sono i polmoni, la pleura, il pericardio ed il peritoneo. A carico del polmone l’amianto può provocare il cancro o malattia cronica detta “asbestosi”, mentre a carico della pleura la patologia correlata è il tumore noto anche come “mesotelioma”.
La manifestazione della malattia non è sempre legata da una lunga esposizione alle fibre, ma è stato provato che è possibile contrarre malattie anche con basse esposizioni. Il rischio d’esposizione, non interessa solamente i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto, ma anche tutte le persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti. La pericolosità delle fibre deriva dalla possibilità di essere inalate e di penetrare facilmente nell’interno del polmone.
Gli anfiboli, caratterizzati da fibre rigide, sono considerati il tipo d’amianto più pericoloso per l’uomo. La passata esposizione all’amianto uccide ancora oggi migliaia di persone l’anno. Si ritiene che questo numero continuerà ad aumentare nel prossimo decennio. Vi è solitamente un lungo ritardo fra la prima esposizione e l’inizio della malattia. Ciò può variare da 15 a 60 anni. Solamente impedendo o minimizzando quest’esposizione, le malattie correlate all’amianto potranno essere finalmente eliminate.
Principali applicazioni dell’amianto:
Tessuto: coperte, indumenti ignifughi, cuscini, corde, guanti, sottopentole, asse da stiro, ecc.
Pressato: guarnizioni, coppelle, cartoni, ecc.
Impastato in matrice friabile: rivestimenti pareti, vagoni ferroviari, ecc.
Impastato in matrice compatta: coperture, vasche, tubazioni, canne fumarie, guarnizioni, pastiglie freni, linoleum, frizioni, ecc.
La Legge 257/92 proibisce, dal 1994, l’impiego e la commercializzazione di materiali contenenti amianto.